«Ho vissuto, senza rendermene conto, una duplice vita durante i lunghi giorni della tragedia americana [l’11 settembre 2011, ndR]: quella pubblica attraverso l’impegno totale per rendermi utile nell’ambito delle mie funzioni e quella privata, direi intima, attraverso la continua rielaborazione a livello sensibile della drammatica vicenda nella quale mi sentivo completamente immerso. In questa seconda dimensione sorgeva in me impellente la necessità di fissare le immagini su tela, trasfigurandone il significato. Mi arrestai di operare soltanto quando – dopo aver accompagnato, in una calda notte d’estate di luna piena del 2002, il Maestro Muti ed un gruppo di musici a< This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.Support authors and subscribe to content
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