Per un’ora e mezzo musicisti straordinari hanno travolto i sensi e le emozioni del pubblico. Al ritmo serrato dei sei ottavi delle tammorre e dei tamburelli e nelle melodie canoniche dell’organetto e del violino, la narrativa era quella della Pizzica e della Tarantella, naturalmente riconoscibilissima per chi non è novizio di questa tradizionale musica e danza terapeutica oramai nella sua forma attuale quasi millenaria. Affonda le sue radici negli antichissimi rituali dionisiaci importati nell’antica Grecia e nella Magna Grecia dall’Asia Minore, ma a New York è stata ascoltata nella moderna architettura musicale come concepita dal maestro Mauro Pagani sul canovaccio degli eclettici musicisti, dalla possente batteria di Antonio Marra, al basso attento di Silvio Cantoro alle avviluppanti chitarra elettrica e mandola di Gianluca Longo.
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