Ci sono commedie che abbiamo visto dieci volte e sono memorabili. Ricordiamo battute e momenti che ci han convinto e commosso. Vogliamo riviverli. “Death of a Salesman” di Arthur Miller (E. Barrymore Th., 243 47th Street). Il protagonista P questa volta Philip Seymour Hoffman. Lo abbiamo visto in decine di ruoli moderni e giovanili. Lo vediamo ora come sessantenne sconfitto dalla vita di commesso viaggiatore. Quando non rende più e non porta profitti al padrone viene licenziato. Tragica storia americana dove non esiste la garanzia della pensione. Willy ha una moglie adorabile (Linda Emond) e due figli. Biff (Andrew Garfield) P un ribelle che dice pane al pane e vino al vino. Happy (Finn Wittrock) P più calmo e cerca di risolvere problemi e calmare le acque. Tensione tra padre e figli. Biff lo ha scoperto in un momento di debolezza. Ha tradito sua madre. Non perdona. Un fratello (John Glover) rimprovera momenti sbagliati. Il figlio del padrone, che ha ereditato l’azienda, P irremovibile. Non ha lavoro per lui anche se Will accetterebbe un salario inferiore. Declina verso la tragedia. Siam commossi. Abbiamo la conferma che questo dramma P un capolavoro. Precisa regia di Mike Nichols. Un successo consigliato. Da vedere e rivedere. Altra commedi This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.Support authors and subscribe to content
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