Cinquecento anni fa moriva Amerigo Vespucci, navigatore italiano che avrebbe dato il suo nome ad un grande continente: per celebrare questo anniversario e discutere insieme questioni riguardanti la storia dell’esplorazione e dell’emigrazione, molti eventi sono stati organizzati all’interno della cornice dell’Italian Heritage and Culture Month. Lo scorso giovedì 27 settembre studenti, professori, membri della comunità italoamericana del New Jersey, insieme al vicesindaco di Montclair, si sono riuniti nella Leshowitz Hall della Montclair State University per un evento speciale sponsorizzato dalla Inserra Chair in Italian and Italian American Studies in collaborazione con la Scuola di Musica John J. Cali e il Coccia Institute for the Italian Experience in America. Intitolato il viaggio transatlantico dei migranti nel cinema italiano delle origini, il programma ha proposto una sapiente combinazione di storia, cinema e musica dal vivo, partendo dall’adattamento per il grande schermo del noto racconto “Dagli Appennini alle Ande” di Edmondo De Amicis. La prof.ssa Teresa Fiore, Inserra Chair in Italian and Italian American Studies a Montclair State University, responsabile dell’ideazione e organizzazione del programma, ha aperto la serata raccontando la genesi del progetto: la decisione di parlare di navigazione ed esplorazione non attraverso le grandi figure storiche, ma attraverso i milioni di emigrati italiani che seppur anonimamente hanno solcato gli oceani e conosciuto nuovi mondi; l’acquisizione della copia del film muto “Dagli Appennini alle Ande” di Umberto Paradisi del 1916 presso la prestigiosa Cineteca di Bologna; la creazione di sottotitoli in inglese in collaborazione con il prof. Galoppe e la prof.ssa Marisa Trubiano (Dipartimento di Spagnolo e Italiano); la scelta dei musicisti Chris Opperman e Marco Cappelli per la composizione della musica originale da suonare dal vivo durante la proiezione; e infine l’inclusione di un intervento introduttivo della prof.ssa Jacqueline Reich dell’Università di Stony Brook sul tema della rappresentazione cinematografica del viaggio transatlantico dei migranti. Tutti questi elementi hanno contribuito alla riuscita di una serata ricca di spunti culturali che ha parlato al pubblico presente in termini sia personali che d’interesse storico e artistico. “Il programma è nuovamente il risultato di una sinergia tra dipartimenti, istituti, organizzazioni italoamericane del New Jersey, volta a creare piacevoli momenti di apprendimento e scambio sulla storia e la cultura della diaspora italiana aperti ad un pubblico misto, proveniente anche da New York, che è in sintesi l’obiettivo principale della programmazione Inserra”, ha dichiarato la prof.ssa Fiore.
All’inizio del suo discorso, la prof.ssa Reich ha condiviso due esempi classici del tema del viaggio transatlantico nella storia del cinema italiano e americano: da un lato la famosa scena della partenza e dell’arrivo in “Il Padrino – Parte II”, e dall’altro la sequenza dell’allontanamento della nave degli emigrati dalla banchina del porto, tratta dal meno famoso ma altrettanto splendido film, “Nuovomondo”. Con questi due esempi, la relatrice ha introdotto il suo discorso sul viaggio degli emigranti al cinema, visto da una prospettiva essenzialmente transatlantica, anziché come parte della storia di un solo paese. Ha poi proposto un discorso sulle origini del cinema italiano, che un tempo si mescolava al vaudeville e a spettacoli ambulanti con musica che accompagnava il film dal vivo. Questa introduzione ha preparato il pubblico all’apprezzamento della serata stessa: quando le luci si sono abbassate e i musicisti hanno cominciato a suonare, il numeroso pubblico di circa 130 persone si è sentito trasportato in una sala italiana dell’epoca.
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