In un momento in cui in Italia va di moda parlare di cinema di genere, parlare di chi ha creato un genere dal suo modo di fare cinema può offrire spunti interessanti. Nanni Moretti fa cinema da più di quarant’anni. Attraverso i film ha raccontato con voce inconfondibile la sua evoluzione di essere umano, di uomo, di italiano diventato adulto negli anni della politica di piazza e del terrorismo, di “splendido quarantenne” negli anni del benessere della media borghesia, di amareggiato uomo di sinistra nei primi anni di politica berlusconiana. Negli ultimi anni Moretti è passato a storie più intime, dove la dominante è il personale, più che il sociale.
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