Vi siete mai chiesti da dove vi scrivo? Lo faccio quasi sempre da un posto che per me è molto importante e che mi ha fatta letteralmente innamorare di New York: la Public Library. Davvero, quando non avevo nessuna idea di che cosa avrei fatto qui e non avevo chiaro se la città facesse davvero per me o meno, mi è capitato di entrare alla Public Library e lì sono rimasta folgorata. Io che sono sempre inquieta, io che mi sento sempre sradicata, ho sentito, quel giorno, un fortissimo senso di appartenenza e mi sono detta che avrei fatto di tutto per restare perché quello era il mio posto nel mondo, il posto che desideravo, il posto che meritavo.
So per esperienza che, visto da fuori, è un edificio talmente imponente da incutere soggezione. Prima di avere il coraggio di entrare, sono passata lì davanti tantissime volte, passeggiando sulla 5th Avenue o percorrendo la Library walk ovvero il tratto della East 41 Street da cui si intravede la biblioteca, che è costellato da citazioni di scrittori e poeti sulla letteratura. È uno dei pochi casi in cui io che amo camminare a testa in su e a gran velocità, cammino, invece, lenta lenta, fermandomi ogni due secondi e non staccando gli occhi da terra.
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