Quando non abiti a New York ti immagini che le donne qui siano attentissime al look e che mani/pedi/blowout (ovvero manicure, pedicure e messa in piega) sia la routine settimanale di tutte, ma non è affatto così per tanti motivi. Innanzitutto New York è troppo cara per potersi permettere di andare dall’estetista e/o dal parrucchiere tutte le settimane. Poi non ne vale la pena: c’è un clima tale che una messa in piega dura sì e no mediamente due ore, dopodiché i capelli tornano a essere crespi come solo qui. Stessa cosa per mani e piedi, la vita che si fa qui è troppo frenetica per mantenere lo smalto a posto.
Per quanto riguarda il look poi, è vero che in giro si vede un po’ di tutto, ma scordatevi gli outfit in stile Sex & the City come standard. I tacchi qui si mettono poco perché si cammina parecchio e si prendono i mezzi pubblici quindi si devono affrontare scale e file, senza considerare poi le intemperie. Gli stivali da pioggia/neve con la punta di gomma in stile boscaiolo tipo i Sorel sono molto più comuni rispetto alle Manolos. In generale, poi, ho notato che gli americani e le americane vestono decisamente più casual (spesso proprio nel senso di “a caso”) rispetto a noi europei, perciò mi sono spesso ritrovata in rooftop elegantissimi, circondata da uomini senza cravatta e donne non particolarmente cool. Nei locali eleganti, in Europa gli standard di abbigliamento sono molto più alti, se no neanche ti fanno entrare. Qua ti fanno entrare praticamente ovunque anche se sei vestita maluccio, l’unica discriminante sono le scarpe e per questo sono davvero severi. In certi posti non ti fanno entrare se hai le scarpe da ginnastica, nemmeno se sono le stilosissime quanto introvabili Yeezy di Kanye West per Adidas: della serie poche regole, ma molto rigide.
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