E’ approdata a New York, la mostra “Thierry Mugler: Couturissime” dopo essere stata a Montreal, Rotterdam, Monaco e Parigi. Il Brooklyn Museum, ospita, fino al 7 Maggio 2023, un’esposizione molto vasta della produzione del designer originario di Strasburgo. Nato Manfred Thierry, Mugler è stato couturier, ballerino, profumiere e persino culturista. Un’arte, quella del genio morto all’inizio di quest’anno, che abita mondi multipli, come emerge in questa mostra. Dalle silhouette di prêt-à-porter e haute couture, ai costumi di scena, alle fotografie, ai film e agli archivi inediti dal 1973 al 2014, “Couturissime” mostra l’universo di un artista visionario, la cui fama è iniziata quasi cinquant’anni fa, nel 1973. Disposta per temi inizia con un enorme display multimediale: una parete di schizzi con un testo gigante che racconta il viaggio artistico e personale di Mugler. A seguire cinque sale dedicate alla fantasia, al glamour, alla fantascienza, all’erotismo e alla natura che raccolgono 130 abiti, fotografie, video e profumi. Il display di apertura è l’ologramma di un abito: un modello che l’artista francese creò nel 1985 per “La Tragédie de Macbeth”, produzione teatrale della Comédie-Française, che mostra la visione che Mugler aveva delle donne: i motori della società. L’abito, indossato da Lady Macbeth, era troppo delicato e prezioso per essere trasportato, da qui la decisione di farlo vivere attraverso uno screen.
Segue una considerevole serie di immagini dei fotografi di moda più importanti con cui ha collaborato: da David Lachapelle a Guy Bordin, da Patrice Stable a Helmut Newton, del quale ci sono 23 opere esposte. Una foto di Paolo Roversi evoca la livrea sgargiante di una farfalla sospesa in volo: pubblicata sulla rivista W, ritrae un abito della collezione couture del ‘97 “Les Insects”, indossato dalla modella Audrey Marnay.
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