Per studiare i processi fisiologici o patologici degli organismi viventi, la ricerca scientifica ha messo a punto strategie che si affiancano all’impiego dei modelli animali, tra cui lo sviluppo di “organoidi”, strutture simili all’organo di interesse, creati per migliorare le terapie oncologiche rendendole sempre più mirate. Gli organoidi, quindi, sono strutture tridimensionali, che si avvicinano all’organo di riferimento, in modo da poter essere utilizzati come modelli di studio. Essi sono costituiti da cellule tridimensionali che si differenziano delle classiche linee cellulari che, invece, sono coltivate bidimensionalmente.
Queste cellule possono provenire da un particolare tessuto o da cellule staminali embrionali. La loro struttura ha una serie di caratteristiche dell’organo reale: ad esempio, un organoide epatico sarà formato dai tipi cellulari presenti nel fegato.
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