Seppur alla “periferia del decadente impero europeo”, Mazara del Vallo, estrema punta della Sicilia Occidentale rappresenta un luogo significativo nel quale misurare le “pulsioni” relative dell’orrore andato ancora una volta in scena nel cuore del vecchio continente, all’aeroporto e nella metro di Bruxelles. Nella capitale belga qualche giorno prima era stato catturato Salah Abdeslam, uno degli autori della strage del 13 novembre al Bataclan di Parigi; chissà che la sua frase “Finalmente è finita” pronunciata all’ultimo interrogatorio tenuto dalle autorità belghe non sia stata un messaggio in codice per dare il via ai terroristi, agenti per conto dell’ISIS, che hanno martedì mattina seminato la morte.

La cittadina siciliana di Mazara del Vallo è separata da circa 115 miglia marine dalle coste della Tunisia, paese al quale è legata storicamente e culturalmente. Mazara del Vallo è infatti il comune più ‘tunisino’ d’Europa con una percentuale di persone provenienti dal Nord Africa di circa il 15% della intera popolazione di circa 55.000 abitanti. A Mazara vive una grossa comunità di immigrati giunta ormai alla terza generazione; i primi tunisini sono arrivati agli inizi degli anni ‘70, per lavorare sui pescherecci della più grande marineria del Mediterraneo.
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