Vedere gli occhi trasparenti di Vesna. Vedere il mare di Lussino. Rivedere gli occhi di mio nonno. Talvolta accadono incontri che cambiano il tuo futuro perché hai deciso di ritornare nel passato. Ma ci vuole sempre un angelo custode. Qualcuno che ti chiama e indica la via. Ancora una volta il mio angelo è stata Nena Komarica. Colei che cinque anni fa, quando dirigeva l’agenzia del turismo croato a New York, mi invitò a tornare nelle acque dei mie avi. Il mare tra le isole: il Quarnaro. Oggi si chiama Kvarner e si trova al nord della Croazia. Bagna quei brandelli di terra che in tempi antichissimi furono chiamati Absirtidi. Absirto era il fratello di Medea, principessa della Colchide, la quale fuggì con l’eroe greco Giasone dopo averlo aiutato a rubare il vello d’oro. Absirto li inseguì fino nell’alto Adriatico dove Giasone lo smembrò gettando i suoi resti nel mare. Forse i misteriosi Liburni, primi abitanti di queste isole, provenivano proprio dall’Asia Minore, perché quello che hanno trasmesso alle generazioni è l’anima di naviganti e il gusto del bello.
Veglia, Cherso, Lussino, Arbe, Pago: cinque isole belle come i giovani che le abitano, tanto da lasciare strabiliate le mie colleghe americane.
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