Natalia Quintavalle è una donna destinata a rimanere nella storia degli italiani d’America. La diplomatica toscana di Pietrasanta, che termina in questi giorni il mandato di console generale a New York, la città “italiana” più importante fuori d’Italia, è stata infatti la prima donna chiamata a ricoprire questo incarico. Mai Roma aveva inviato, in oltre 150 anni di rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Italia, una donna a guidare il suo più importante Consolato generale all’estero. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Proprio alla vigilia della festa dell’ 8 marzo, al Consolato su Park Avenue c’è stato un affollato ricevimento con la partecipazione della comunità italiana di New York per salutare Quintavalle, che a sua volta ha salutato tutti coloro che sono accorsi per testimoniare l’apprezzamento per il lavoro da lei svolto.
La Voce di New York, la scorsa settimana, è andata a trovare Natalia Quintavalle nel suo ufficio irradiato di luce, quella bella sala circondata da finestre in cima alla palazzina di Park Avenue che lei ha trasformato (dai sui predecessori veniva invece “sprecata” per saletta addetta alle conferenze stampa). In questa lunga intervista, in cui si affronta di tutto e di più sul lavoro di un console a New York, comprese le faccende spinose sul ruolo e funzioni degli organismi rappresentativi degli italiani all’estero, abbiamo cercato di far parlare Quintavalle con meno diplomazia, magari per farle lasciare un messaggio utile per il lavoro del suo successore, il nuovo console generale Francesco Genuardi, atteso in aprile.
Support authors and subscribe to content
This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.
Discussion about this post