Donald Trump è un palazzinaro settantenne di New York, fino a poco fa noto soprattutto per essere molto ricco, molto vanitoso e parecchio stravagante. I suoi improbabili “riporti” sono leggendari. È sicuramente intelligente, ma di certo non colto. Il suo genio si esprime perlopiù attraverso due attività principali: la promozione immobiliare e la promozione di se stesso. È attratto dalle donne alte e vistose ed è un “grande comunicatore” di massa.
Non è però basso di statura. Altrimenti il paragone con Silvio Berlusconi – con cui condivide il gusto per il fondotinta arancione – sarebbe perfetto anziché meramente calzante. Per l’osservatore straniero, poco toccato dalle divisioni ideologiche italiane, la cosa straordinaria della carriera politica di Berlusconi è che è stata inizialmente lanciata più dai suoi oppositori che da lui stesso. Alla fine degli anni ‘80, Berlusconi era solo un palazzinaro milanese, ricco, vanitoso e parecchio stravagante. Aveva sì tanti soldi, ma non era tra quelli che contavano. Per “pesare”, allora pesava poco.
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