Un presidente democratico è chiamato a sostituire un giudice della Corte Suprema affrontando una furiosa opposizione del partito repubblicano, per di più nell’anno delle elezioni alla Casa Bianca. Alla fine, sceglie un giurista di altissimo profilo di origini ebraiche e laureato ad Harvard, con la speranza che il suo apporto possa donare un nuovo equilibrio alla Corte stessa e preparandosi a una durissima battaglia in Senato.
No, non stiamo parlando della decisione con cui la settimana scorsa Barack Obama ha nominato Merrick Garland alla Supreme Court, ma di una vicenda, quasi identica, avvenuta esattamente 100 anni fa, nel 1916. Un episodio che ci dice come da sempre la selezione dei giudici supremi sia stata una questione spinosissima della politica americana. E come le sentenze di questi ultimi abbiano finito spesso per cambiare il volto degli States.
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