Mentre all’orizzonte si intravede già l’attesissima battaglia per conquistare lo stato di New York il 19 aprile, martedì le primarie hanno fatto tappa in Wisconsin, segnando una battuta d’arresto per i front runner Donald Trump e Hillary Clinton e la rivincita degli inseguitori di entrambi i partiti.
Nel campo repubblicano, la netta affermazione di Ted Cruz rende sempre più credibile lo scenario di una convention aperta a luglio, ed è il risultato concreto dell’immane sforzo del partito di ostacolare il tycoon newyorkese. A dir la verità, però, oltre alla dirigenza del GOP, nella settimana appena trascorsa Trump ha dovuto affrontare un nemico ben più pericoloso: sé stesso. Il magnate ne ha dette infatti di tutti i colori, ironizzando pesantemente sul look della moglie di Cruz, auspicando una “punizione” per le donne che decidono di abortire, insultando il governatore repubblicano del Wisconsin Scott Walker ed evocando finanche lo scioglimento della NATO. Questa volta, le sue parole gli si sono ritorte contro nelle urne.
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