Il signor Walter Pastena, collaboratore dell’ ex Ministro Federica Guidi, parla con il compagno di lei, l’Ing. Gianluca Gemelli: “Io ti devo parlare da vicino, molto da vicino… addirittura ti puoi pure togliere qualche sfizio… ma serio ti puoi togliere qualche sfizio. Tieni conto che i carabinieri prima che tu venissi là sono venuti a portarmi il regalo in ufficio, perché tu non stai attento. Hai visto il caso di Reggio Emilia? Finito ‘sto casino, usciranno le foto di Delrio-Cutro con i mafiosi… tu non ti ricordi quel che io ti dissi, che c’era un’indagine, quelli che hanno arrestato a Mantova, a Reggio Emilia, i cutresi quelli della ‘ndrangheta, no?, te l’ho detto, perché chi ha fatto le indagini è il mio migliore amico, e adesso ci stanno le foto di Delrio con questi”.
In questa conversazione, disposta in seno alle indagini preliminari sulla nota vicenda dell’impianto Total Tempa Rossa e di quello ENI di Viggiano, leggiamo che un ufficiale dei Carabinieri sembrerebbe avere agito ampiamente oltre il giusto. Avrebbe offerto specifici atti d’indagine (fotografie), ad una persona che se ne afferma “il migliore amico”, Walter Pastena. Di costui, pertanto, si può supporre l’ufficiale, a sua volta, non ignorasse la qualità di collaboratore del Ministro Guidi, allora in carica. Se anche si appurasse che l’amicizia non era così stretta, resterebbe la consegna delle fotografie. Sicchè, si dovrebbero conoscere le determinazioni dell’Arma: non è vero niente; oppure, è vero, e abbiamo disposto questo e quest’altro nei confronti dell’Ufficiale (del cui nome e cognome è senz’altro apprezzabile la perdurante ignoranza, sebbene non sfugga una certa disparità di trattamento rispetto, per es. al collaboratore che gli si dice amico, il ridetto Pastena).
Support authors and subscribe to content
This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.
Discussion about this post