Dopo decenni di profonda impopolarità presso l’opinione pubblica, l’economia è diventata oggi una disciplina all’ultima moda. Tutte le notizie relative ai fatti economici trovano subito una eco profonda nell’opinione pubblica e sono riprese dai principali media. L’andamento delle borse internazionali viene seguito con la stessa intensità emotiva dei risultati sportivi. Gli economisti più celebri sono ormai delle star, ospiti delle più importanti trasmissioni televisive ed autori di bestseller.
Eppure, in un momento di turbolenza economica non comune per intensità e durata, è oggi più difficile che mai capire cosa stia davvero succedendo, cosa si può fare per tornare ad avere un’economia che cresca in maniera stabile, e possibilmente come garantire che i benefici di tale crescita siano distribuiti un po’ più equamente di quanto non siano ora. La scienza economica non sembra aiutarci in questo senso: basta prendere una questione a caso e quasi inevitabilmente si troveranno due economisti, altrettanto autorevoli, che esprimeranno posizioni opposte. La cosa acquista un aspetto quasi comico quando a fare ciò sono economisti vincitori del Premio Nobel per l’Economia, consultati ormai da media e governi in modo quasi oracolare.
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