L’agguato fallito a Milano al direttore di "Libero" Maurizio Belpietro ci conferma come l’Italia, al di là dello spin-marketing cibo, moda e bella vita, sia un Paese in cui le dispute delle idee trovano spesso sfogo nel piombo. Questa giovane Italia, un’adolescente nazione di 150 anni, che per la sua storia travagliata, passata dall’Unità tradita di milioni di disperati spinti poi nella diaspora a cavallo del secolo, al ventennio fascista e la disfatta in guerra, fino agli anni di piombo della Guerra Fredda con protagonisti, oltre al terrorismo stragista ideologico, quello di stato&mafia, purtroppo non possiede ancora un popolo ancorato a saldi valori democratici.
Lo stesso tipo di pallottole che quasi 40 anni fa ferivano il grande giornalista italiano, Indro Montanelli, sembra che tre giorni fa avrebbero potuto colpire un preparato professionista dell’informazione militante, che negli ultimi anni ha guidato le maggiori testate di area berlusconiana. La nostra solidarietà a Belpietro: chi cerca di colpire con la violenza, invece che ribattere con le idee, chi esprime opinioni contrarie dalle sue, merita di essere sbattuto in galera con una sentenza butta chiavi.
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