Tawakul Karman con Ban Ki-moon
ll Consiglio di Sicurezza dell’ONU martedì stava finendo di mettere a punto una risoluzione per fermare la crisi in Yemen e per certificare, di fatto, il compromesso approntato dal GCC (Consiglio di Coperazione dei Paesi del Golfo), quando ha dovuto prendere atto di non aver fatto i conti con la neo Premio Nobel per la Pace Tawakul Karman -una delle tre donne vincitrici del Nobel per la pace 2011- la 32enne islamica yemenita che da gennaio é diventata il simbolo della rivolta contro il regime del Presidente filo-americano Alí Saleh. Karman potrebbe essere un osso duro per le manovre di compromesso della diplomazia internazionale. Infatti Karman é volata martedì a New York per unirsi alla protesta degli yemeniti che fuori dal Palazzo di Vetro protestavano contro l’accordo che i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU avrebbero raggiunto con l’Arabia Saudita e gli altri Paesi del Golfo per assicurare l’immunità al Presidente yemenita Saleh, che per l’opposizione del Paese si é macchiato di crimini contro l’umanità facendo sparare i suoi soldati contro civili inermi, e che quindi andrebbe perseguito dalla giustizia.
"Noi respingiamo ogni tipo di immunità per i criminali" aveva detto Karman appena arrivata fuori dal Palazzo di Vetro, dove ad accoglierla c’era una non numerosa ma molto rumorosa rappresentanza di connazionali yemeniti che da ore protestavano contro il compromesso studiato nel Consiglio di Sicurezza.
Support authors and subscribe to content
This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.
Discussion about this post