Alla fine ha deciso di candidarsi. Dopo aver criticato in tutte le salse il papocchio messo su nella sua città da Pd e Forza Italia, culminato nelle contestatissime primarie di centrosinistra vinte dall’azzurro Silvio Alessi, Giuseppe Arnone, avvocato, leader storico degli ambientalisti siciliani, da sempre bastian contrario della sinistra siciliana, ha deciso di porre la propria candidatura a sindaco di Agrigento.
Sicilia New York – ovvero la sezione di siciliana del La Voce di New York – perde così un columnist. Quando abbiamo dato vita a questa iniziativa, conoscendo Arnone da sempre, l’abbiamo invitato a scrivere per noi. Da oggi, in quanto candidato, non scriverà più. Adesso da osservatore è diventato osservato. E siccome Agrigento, in queste ore, si dibatte nel più assoluto caos politico (una parte del Pd chiede l’annullamento delle primarie di domenica scorsa, i dirigenti di questo partito, dopo aver siglato l’alleanza con un ‘pezzo’ di Forza Italia, adesso si accusano l’un l’altro, il segretario regionale del Partito democratico siciliano, Fausto Raciti, ha convocato una conferenza stampa per domani, la parte di Forza Italia agrigentina che non si è ‘inciuciata’ con il Pd rumoreggia, Silvio Alessi che rinnega il suo passato azzurro: insomma il caos politico assoluto), abbiamo chiesto ad Arnone di raccontarci perché ha deciso di scendere di nuovo in campo.
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