Non c’è dubbio che l’uomo del momento sia lui, Enrico Letta, Presidente del Consiglio italiano. Colui il quale afferma che un Governo dovrebbe essere come un quadro di van Gogh, cioè dalle tinte forti, “dove (sue parole) il giallo sia giallo, il blù sia blù”. Ma Luigi Lusi, l’ex-tesoriere della Margherita sotto inchiesta da parte della Magistratura, dice che parte dei soldi spariti un bel giorno dalle casse del partito, finirono “anche” nelle tasche di Enrico Letta. Prove, però, non ne sono state finora esibite. Perciò, almeno per noi, il Presidente del Consiglio è pulito.
E’ un uomo nel quale credere. Il suo stile s’è subito imposto. E’ lo stile, a nostro avviso, della persona mite, della persona (caso raro in Italia…) la quale sa ascoltare, sa anche capire punti di vista diversi dal suo. Ma che, al momento opportuno, sa sfoderare “gli attributi”, sa far sfoggio di fermezza. E’ un uomo sicuro di sé. Secondo noi, gli è preziosa alleata una capacità di concentrazione da far invidia. Sembra uno che non senta la fatica; che, anzi, più duro e severo è il lavoro, tanto meglio. C’è un che di serafico in lui, ma dietro il “velluto” dev’esserci l’”acciaio”… Eppoi, è un uno che conosce alla perfezione il Francese. Altri esponenti politici italiani che siano padroni del Francese o dell’Inglese o del Tedesco, noi non ne conosciamo… Non ne abbiamo incontrato uno. Questo signore è uno che deve aver letto Voltaire e Rousseau, Balzac e, forse, anche Gide, Bernanos, Bataille.
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