Si è creato uno strano unanimismo attorno agli avvenimenti di Turchia. A quanto vediamo e sentiamo, saremmo di fronte a una riedizione delle “primavere arabe”, cui il governo risponde con brutalità e minacce. L’aspettativa dello spettatore medio è di una soluzione “tunisina” alla meglio, o “iraniana” alla peggio.
Si tratta di una lettura superficiale, che merita una rapida chiosa geopolitica.
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