“Je suis Charlie”, matite contro Ak 47, “una risata vi seppellirà”. Sì, anche io ho condiviso su facebook la scritta “Io sono Charlie”. Io lo sono perché credo che non si possa uccidere solo perché qualcuno fa satira, anche se eccessiva, ma pur sempre satira. In momenti del genere, non si possono tirare fuori i ma e i però. Ecco perché io sono Charlie: questa è la prima naturale risposta, perché l’umanità deve rimanere sempre un punto di riferimento. Oggi a distanza di qualche giorno dal drammatico attacco parigino, voglio cercare di parlare dell’attacco alla redazione di Charlie Hebdo ‘fuori dai denti’. Ci sono alcune cose che vanno dette ai complottisti, ma anche agli islamofobici e a quei personaggi che stanno usando una strage per raccattare qualche nuova manciata di voti.
Support authors and subscribe to content
This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.
Discussion about this post