Da tanti mesi, anzi anni, aspettavamo che arrivasse all'ONU qualcuno che parlasse chiaro e senza peli "diplomatici" su chi sono veramente i responsabili delle vergogne dell'umanità nel Mediterraneo. Migliaia di morti da almeno venti anni, provocati dall'esodo "controllato" da trafficanti di migranti africani, ma al Palazzo di Vetro, ambasciatori, ministri, premier e presidenti continuano a chiamarla "emergenza", senza far nulla, oltre i bla bla di circostanza. Così una tragedia tanto inutile quanto evitabile, continua. Ieri per incontrare il Segretario Generale Ban Ki-moon e poi per parlare ai giornalisti è arrivato finalmente Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana e vicepresidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Rocca, un cognome una garanzia, infatti "rocks" e “shakes" il palazzo con accuse precise e dirette. "No Human Being Is Illegal” è lo slogan portato da Rocca a nome di tutti gli operatori che prestano soccorso ai migranti del mondo, e mercoledì il presidente della Croce Rossa Italiana e andato a ribadirlo a Ban Ki-moon che per la verità da un po' di tempo cerca, ma in un modo, come dire, un po' troppo diplomatico, di farlo anche capire ai leader dei governi mondiali.
Al Segretario generale, Rocca ha consegnato infatti una maglietta bianca con la scritta “Nessun essere umano è illegale”. Ma anche se ai piani alti del Palazzo di Vetro quella maglietta l'hanno indossata, nel Mediterraneo i migranti continuano ad essere numeri e statistiche, invece che esseri umani.
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