Dopo le storiche elezioni nazionali avvenute lo scorso 8 novembre, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon si è congratulato mercoledì 16 marzo con Htin Kyaw, il primo civile eletto dal parlamento birmano (con 360 voti su 652 disponibili) dopo oltre mezzo secolo di dittatura militare. “Una vittoria del popolo e della democrazia”, ha dichiarato l’economista sessantanovenne, che sarà affiancato da due vicepresidenti: Myint Swe, candidato dai militari, e Henry Van Tio, un suo compagno di partito.

In realtà, Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace e leader della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), aveva cercato fino all’ultimo momento di trattare con l’esercito un emendamento alla Costituzione che abolisse la norma che le impedisce di accedere alla massima carica perché moglie e madre di cittadini stranieri. Vedendosi negare questa possibilità, Suu Kyi ha realizzato il suo piano B, riversando su un uomo di fiducia tutte le politiche di riforma promesse al suo popolo: Htin Kyaw, appunto, conosciuto come braccio destro della donna, oltre ad essere stato suo compagno di studi a Oxford negli anni ’60 e suo autista negli anni di relativa libertà. Al momento della sua proclamazione, Suu Kyi si è limitata a sorridere e ad applaudire, dichiarando successivamente: “Kyaw è stato eletto per la sua lealtà e ha la necessaria esperienza per fare bene”. Ma, come annunciato, la pasionaria farà da eminenza grigia della politica birmana, prendendosi un posto al di sopra del presidente. A questo punto si spalancano davanti al premio Nobel le porte del ministero degli Esteri del nuovo governo, che assumerà pieni poteri il prossimo 30 marzo.
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