Da sabato 2 aprile, i cittadini dell’Ossezia del Sud e gli amici della Repubblica de facto caucasica avranno “una casa a Roma e in Italia”. Con queste parole il rappresentante per l’Italia del governo ossetino, Mauro Murgia, ha inaugurato la sede a Roma nel quartiere Monteverde. Della storia di questa Repubblica ne avevamo parlato qualche settimana fa sulla Voce: riconosciuta da cinque paesi, tra cui Russia, Venezuela e Nicaragua, ancora oggi l’Ossezia del Sud, come l’Abkhazia, è al centro dei “colloqui di Ginevra” con la Georgia, la Russia, l’Unione europea e gli Stati Uniti.
Dalla guerra del 2008, non sono stati fatti molti passi in avanti: l’Ossezia del Sud è ormai uno stato sovrano, ma la Georgia continua a non riconoscerla e a “fare pressioni” sugli alleati occidentali. “E’ chiaro che l’Ossezia del Sud non vede riconosciuta la sua legittima indipendenza solo perché si trova in mezzo allo scontro geopolitico tra Mosca e Washington”, spiega Murgia. E così anche l’apertura di una rappresentanza in Italia, gesto dichiaratamente unilaterale, ha scatenato l’ira georgiana e un singolare comunicato stampa del Ministero degli Esteri italiano. A 24 ore dall’apertura della sede, la Farnesina ha visto bene di diramare alla stampa una nota in cui si parlava di un “sedicente ufficio di rappresentanza della cd. ‘Repubblica dell’Ossezia del Sud’ a Roma”. “Al riguardo, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – si legge nella nota ufficiale – ribadisce la propria consolidata posizione, condivisa dall’Unione Europea e dalla quasi totalità dei Paesi membri delle Nazioni Unite, di non riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità dell’Ossezia del Sud […] Quanto al sedicente ufficio di rappresentanza ed al suo eventuale titolare, esso non gode di alcun riconoscimento, né tantomeno di status diplomatico”.
Support authors and subscribe to content
This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.
Discussion about this post