Venerdì all’ONU si firma lo storico documento sullo sviluppo sostenibile, e tanti grandi della Terra (non tutti, mancano Obama – sostituito da Kerry- e Putin, ma anche i leader di Cina, Gran Bretagna, Germania…) sono al Palazzo di Vetro per celebrare l’accordo raggiunto nel dicembre scorso a Parigi. Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi è quindi a New York (con precedente tappa a Città del Messico) per segnalare l’importanza che l’Italia da all’evento ma anche perché, ci sembra, ci tenga a mandare un messaggio pure agli italiani, dopo la “sconfitta” del referendum da lui incoraggiata e ottenuta. Questo, il messaggio di Renzi, non significa che il suo governo non sia ambientalista. “Noi siamo contro gli approcci ideologici” ripete durante una conferenza stampa tenuta nel grattacielo vicino al Palazzo di Vetro che all’ultimo piano ospita la missione italiana alle Nazioni Unite.
Bocciato “il referendum con un evidente messaggio politico degli italiani che lo hanno considerato sbagliato” dice Renzi, “è fondamentale che nessuno possa pensare che la questione ambientale sia finita in un angolo. Siamo qui all’ONU per annunciare che noi siamo leader sulle rinnovabili e chiediamo alle Nazioni Unite e al mondo di essere sensibili su questi argomenti”.
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