Dopo soli 8 anni dalla fine del suo sesto e ultimo mandato (terminato il 31 dicembre 2008) l’Italia potrebbe riprendere il posto nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a partire dal 1 gennaio 2017. Il governo italiano infatti ha deciso da tempo la candidatura del nostro paese alle elezioni biennali per il ricambio dei cinque membri non-permanenti del CdS, previste per il prossimo giugno. Secondo le regole di rotazione del Consiglio, tarate in base agli interessi regionali, al voto che si terrà in Assemblea Generale, l’Italia dovrà confrontarsi con altri due candidati che ambiscono alla rappresentanza dell’Europa Occidentale: Olanda e Svezia. Per quanto riguarda le altre zone del pianeta gli Stati che al momento attuale hanno presentato la loro candidatura sono Kenya e Etiopia per l’Africa e Kazakistan e Tailandia per l’Asia. Nelle votazioni in Assemblea Generale, il voto del più piccolo stato-isola del Pacifico conta quanto il voto della Cina o degli Stati Uniti. Infatti, in questi ultimi mesi l’Italia è stata ancora più attiva nella sua strategia diplomatica fatta di incontri e proposte di collaborazione con i cosidetti “micro stati”, con cui l’Italia ha una consolidata tradizione di aiuti e assistenza tecnica.
Nella sua propaganda l’Italia sottolinea come il paese, fin dall’adesione alle Nazioni Unite nel 1955, abbia sempre sostenuto attivamente un approccio multilaterale alle questioni internazionali. L’Italia è il principale fornitore di caschi blu del mondo occidentale (il nono in termini assoluti) e si situa al sesto posto tra i contributori per il budget dedicato a operazioni di pace e sicurezza dell’ONU. Il paese è attivamente impegnato nella stabilizzazione di aree di crisi e nella protezione dei diritti umani e dello sviluppo sostenibile. Inoltre, in quanto unico candidato nell’area mediterranea, si propone come portavoce delle necessità dei paesi in via di sviluppo. Inoltre, la candidatura italiana diventa ancora più per le recenti crisi del Mediterraneo che rendono la sua posizione geo-politica molto più strategicamente importante di paesi come la Svezia e l’Olanda.
Support authors and subscribe to content
This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.
Discussion about this post