Siamo a trentasei. Trentasei soldati che partono con lo zaino in spalla e tornano a Ciampino chiusi in una bara avvolta nella bandiera italiana. Si chiamava Luca Sanna era Primo Caporal maggiore e aveva trentadue anni, si era sposato quattro mesi fa, e con la moglie viveva a Micottis di Lusevera. Era un alpino dell'VIII reggimento di stanza a Venzone paesino nella provincia di Udine, quella provincia del nord est italiano dove già alle otto di sera scatta il coprifuoco e poco resta a quei giovani soldati per distrarsi dalla routine della caserma.
È stato ucciso lunedì in un odioso quanto vigliacco attentato, un terrorista facendosi passare per un poliziotto afghano è entrato nell'avamposto highlander Bala Murghab, in Afghanistan e ha sparato contro chi gli si stava avvicinando.
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