In foto Corradino D’Ascanio con Manuel Fangio
Il1981 quando l’uomo Corradino D’Ascanio ferma il proprio motore vitale. Ma sarà la fine di una lunghissima vita umana, non quella di un nome destinato a entrare nella storia della progettazione tecnica e del successo dell’industria meccanica italiana nel mondo. Perché il nome di Corradino D’Ascanio si è perso nelle nebbie del tempo: quello dei suoi prodotti simbolo – la Vespa e l’elicottero – fa rima invece con il Made in Italy: le vespe e le api progettate da D’Ascanio hanno motorizzato milioni di persone (e continuano a farlo), trasportando merci sugli altipiani delle Ande; e di pari passo hanno accompagnato gli attori in pellicole cinematografiche importanti.
Nato a Popoli (Pescara) nel 1891 da Giacomo e Anna De Michele, Corradino d’Ascanio si interessò ancora adolescente alla nascente scienza aeronautica. Affascinato da questo mondo pionieristico, nel 1906 costruì in proprio un aliante, cercando di mettere in pratica le sue osservazioni sul volo degli uccelli. Erano passati appena tre anni dal primo volo dei fratelli Wright e in Europa soltanto il primo aereo si era appena sollevato da terra per percorrere ben venticinque metri, ad un’altezza di tre metri. Il giovane D’Ascanio terminò i suoi studi universitari con la laurea in ingegneria industriale presso il Politecnico di Torino e nel 1914 visse in prima persona l’ingresso in guerra dell’Italia.
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