Più importante è l’obiettivo, tanto maggiori saranno le difficoltà per raggiungerlo. Il Cancer Moonshot non fa eccezione a questa regola. Recentemente, con un articolo pubblicato proprio sulle colonne de La Voce di New York, mi sono occupato di questo nuovo protocollo medico, letteralmente “conquista della luna”, il quale prevede che un gruppo di aziende farmaceutiche uniscano esperienze e know how per testare un cocktail dei propri farmaci contro il cancro. Promotore della metodica è stato il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama.
Ebbene, ora l’iniziativa di indubbio valore scientifico inizia a sollevare lo scetticismo generale, a causa soprattutto dei limitati fondi e delle difficoltà a far convergere i vari approcci medici. Il pannello del progetto, infatti, è declinato principalmente verso l’immunologia, l’oncologia medica, la chirurgia e la grande scienza. Sicuramente branchie importanti, ma non assolute. Mancano altre specializzazioni della medicina altrettanto fondamentali nella lotta al cancro e nella scoperta di nuovi mix di farmaci per contrastare la malattia, come la patologia, che aiuta a stabilire le diagnosi del cancro, la radiologia che, grazie alle immagini riesce a stabilire lo stadio del cancro e la radioterapia oncologica: sono gli oncologi infatti, a trattare il 50% di tutti i pazienti affetti da questa malattia.
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