Alcuni giovani libici sventolano una bandiera italiana a Bengasi, durante una manifestazione anti Gheddafi
E’ disarmante, è scandaloso. Suscita sdegno. E’ l’ennesimo pasticcio italiano, stretto parente della decisione del Governo D’Alema (esecutivo di sinistra) di andare nel 1999 con altri Paesi occidentali a bombardare Belgrado, capitale della Serbia, in nome (ne abbiamo già scritto su “Oggi 7”) di una fogna chiamata Kossovo. Giovedì scorso due Tornado della nostra Aeronautica militare – inquadrati nella Nato – hanno compiuto un’incursione “nella zona di Misurata” (così riferivano fonti ufficiali), città della Tripolitania. Nel momento in cui scriviamo, non si hanno particolari circa la missione. Il Ministro degli Ester Frattini dice comunque che andiamo a bombardare per proteggere i civili libici… Il Ministro della Difesa La Russa da un paio di giorni ripete che otto nostri aerei sono pronti a colpire… Il Presidente del Consiglio Berlusconi martedì scorso assicurava che avremmo compiuto “soltanto” attacchi mirati, “tipo”, aveva aggiunto, convogli in movimento”. In Libia ti può però capitare di sganciare bombe su una colonna motorizzata di ribelli o su una fila di automezzi carichi di civili, distinguere fa governativi e insorti è impossibile, ma questo non entra nella testa di personaggi i quali detengono potere, molto potere, troppo potere. Ci vengono i brividi.
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