Le notizie sulle crisi di questo mondo, per essere comprese dai cittadini di paesi democratici, dovrebbero avere una continuitá nel giudizio etico-morale con cui vengono messe in risalto. Cioé, ad un civile che protesta disarmato in Siria e che viene torturato e ucciso dal suo governo, andrebbe data la stessa rilevanza di quello in Libia. Perché se in un paese democratico la politica dei governi puó essere condizionata dalle loro opinioni pubbliche, allora l’informazione di cui queste usufruiscono dovrebbe essere indipendente ma anche credibile.
Da settimane bombardieri della Nato, eseguendo la risoluzione 1973 dell’Onu, attaccano Tripoli e colpiscono altri obiettivi militari in Libia, per "proteggere i civili" dal proprio governo. Le opinioni pubbliche dei paesi Nato hanno avuto bisogno di una giustificazione morale a questi atti di guerra. Colpiamo Gheddafi affinché lui non massacri piú il suo popolo che prima gli manifestava contro e che ora lo combatte con le armi. Per aiutare una parte contro l’altra, noi cittadini democratici e quindi "mandanti" delle azioni dei nostri governi, dobbiamo sentirci dire che stiamo dalla parte dei "buoni" contro i "cattivi".
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