Cesare Battisti appena scarcerato
Delator premiado. E’ in queste due parole che si condensa il nocciolo dell’affaire Battisti. E con queste due parole che il Brasile ci rimanda all’irrisolto grumo dei nostri compromessi: stretti con le nostre coscienze e con la nostra storia recente. Il Brasile ci dice che in Italia Battisti non ha avuto processi legali perché le sue condanne fanno perno sulle dichiarazioni di un “pentito” E’ vero? E’ falso? E’ vero. Le condanne riflettono, in misura determinante, le accuse di Pietro Mutti, compare di Battisti nei PAC (Proletari armati per il comunismo). Non mancano certo dati probatori accessori che, come frequentemente accade nei processi fondati sulle chiamate di correo, valgono più ad imbellettare una cattiva coscienza investigativa che a rinvigorire l’ipotesi di colpevolezza; giacchè, alla valutazione finale del giudizio, risultano frequentemente posticci, equivoci e, perciò superflui, quando non addirittura controproducenti. Così, anche per la condanna di Battisti, quello che conta è che essa non vi sarebbe stata senza le chiamate di correo compiute da Mutti. Fermiamoci al punto. Che offre da solo materia sufficiente per qualche sparuta riflessione.
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