Domenica sera, all’Auditorium Parco della Musica, il cantautore e compositore Franco Battiato ha presentato un viaggio musicale e poetico nella sua Sicilia dell’anno Mille, quando gli arabi dettavano legge e cultura, e la scuola poetica importata dal sud del Mediterraneo incantava menti e cuori d’Europa e nord Africa. Lo spettacolo “Diwan: l’essenza del reale” è tutto questo, ma anche altro perché l’artista vi ha travasato tanti (troppi?) successi di repertorio. Utili a scaldare la platea dei fan, spezzano però l’armonia di una serata che si presume dedicata esclusivamente all’incanto del Diwan. Detto questo, il concerto di Battiato ha dato occasione per riflettere su una vicenda, quella della risalita del continente europeo da parte delle popolazioni mediorientali e africane di religione islamica (i cosiddetti saraceni), impastata di altissima arte e poesia.
La piccola nobiltà araba e islamica sbarca sulle coste meridionali siciliane alla fine dell’anno 800. I saraceni sono a Mazara del Vallo nell’827, poi a Biscari, Palazzolo, Chiaromonte: arrivano nell’859 a Cefalù, a Noto nell’864, a Siracusa nell’878, a Taormina nel 902. I greco-bizantini li contrastano senza particolare impegno, lasciando campo libero alla dominazione illuminata e tollerante degli Aghlabiti tunisini, poi della dinastia Fatimi. Nell’846 l’incursione saracena è arrivata a Roma, saccheggiando le basiliche di san Pietro e san Paolo fuori le mura. Fu in quell’occasione che papa Leone IV (846-848) fece costruire le mura chiamate leonine, per difendere almeno l’oltre Tevere, albergo della città papale. Quando scocca l’anno millesimo dell’era cristiana, i seguaci del profeta Muhammad stanno scalando la sommità della loro vicenda culturale: nel 998 scompare il matematico Abu-al-Waf, autore delle più antiche tra le tavole trigonometriche. Il filosofo e scienziato arabo-ispanico Ibn Rushd, conosciuto come Averroè, vive tra il 1126 e il 1198. Il Cid Campeador ha scacciato i Mori da Valencia nel 1094 e i crociati del wallone Goffredo di Bouillon hanno preso Gerusalemme nel 1099. Nel pieno di quel ribollire di eventi che segnano l’incontro scontro tra civilizzazione cristiana e islamica, espansionismo arabo e resistenza europea, la Sicilia mostra regimi islamici solidi ed equilibrati, ricchi di arte e poesia, economicamente stabili, alieni da avventure per il dominio nel Mediterraneo.
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