A sinistra Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio e ancora uno dei maggiori leader del PD
Sembra avere un’aria nuova quest’indagine Enac, puntata sul Partito Democratico. Non è la prima da quelle parti. Tutt’altro. Ma alcuni suoi tratti specifici, riguardanti i magistrati che la conducono, gli indagati e la vicenda, paiono delineare una nuova fase nel conflitto fra magistratura e politica, questa nostrana lotta per le investiture formato terzo millennio. Gli inquirenti, in primo luogo: Paolo Ielo, Luigi Cascini. L’uno, già enfant prodìge del Pool Mani Pulite, esternatore sommario nei confronti dei suoi indagati, (“Craxi è un criminale matricolato” rubricò), impavido front-man in indagini storiche (nel caso Squillante-Previti apparve a condurre personalmente le perquisizioni negli uffici giudiziari romani); l’altro, Segretario del potente sindacato unico dei magistrati, l’ANM, e anch’egli rumoroso censore: nella superiore qualità, ha recentemente comiziato sull’indegnità morale del Centro-Destra. Ora virano compatti sul Pd. Perchè la Legge è uguale per tutti? Certo. Ma vediamo meglio.
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