“I love New York”. La scritta é sui sacchetti dell’ultima spesa fatta sabato, prima che Irene colpisca the city that never sleeps. Giá, é proprio cosí, I really love New York, ed é in momenti come questi che chi vive qui si accorge quanto questa cittá, unica nel mondo, possa farti riperdere la testa fino all’incoscienza. Fuggire? Salire in macchina e spostare la famiglia cento miglia all’interno del New Jersey? No, i newyorkesi, gli oltre dieci milioni di immigrati, o figli e nipoti di immigrati, la loro cittá non la lasceranno mai sola davanti al grave pericolo.
Non la lasciarono sola il giorno dopo l’11 settembre, quando si pensava che altri terroristi kamikaze avrebbero potuto colpire ancora con chissá quali armi di distruzione di massa, figuriamoci per un uragano chiama This is premium stuff. Subscribe to read the entire article.Support authors and subscribe to content
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