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L’Agenzia delle Entrate scuote Cortina D’Ampezzo e le sue ricchezze lussuriose. Lascia perplesso lo stesso capitano della locale Guardia di Finanza e testimonia che l’Evasore è il nuovo “Hostis Rei Publicae”. Affermare che i controlli sono giusti e che inevitabilmente presentano carattere rapsodico e simbolico, come scrive Ferrara sul Foglio, questa volta non aiuta a comprendere. Dire che sono giusti è, infatti, tautologico. Giusto è per definizione ciò che è conforme ad un precetto legale. E, soprattutto, la giustezza esprime una valutazione, oltre che meramente formale, anche riferibile al solo singolo provvedimento, alla sola singola azione. Che, così, rischia di ridursi in una dimensione eremitica, radicalmente separata dagli innumerevoli altri provvedimenti e azioni dello stesso tipo. Gli uni e le altre, invece, se collettivamente considerati, permettono una valutazione politica: vale a dire sintetica e comprensiva, si badi, non solo dell’insieme, ma alla luce dell’insieme, anche del singolo provvedimento e della singola azione. Non solo. Ma il significato politico, essendo la legge null’altro che il frutto dell’attività parlamentare, ed essendo il Parlamento il luogo di formazione della legittima volontà popolare, che è per definizione volontà politica, è l’unico significato che conta, l’unico su cui è chiamata a rispondere l’istituzione che di volta in volta cura l’attuazione della norma. A Cortina, è accaduto che si è voluta simboleggiare una volontà politica; ed è su questa che si deve esprimere un giudizio.In punto di metodo, è la stessa situazione che si delinea in materia processual- penale, da vent’anni a questa parte. Che dice la magistratura inquirente? Ma, c’è poco da criticare: le ordinanze di custodia cautelare, i decreti di intercettazione e, in genere, i provvedimenti giudiziari sono giusti. La legge prevede il nostro potere, anzi ci impone di agire come noi agiamo e i nostri provvedimenti sono sottoposti a controllo giurisdizionale, e tale controllo garantisce, più di ogni altro elemento, la giustezza delle nostre azioni: anche quando i singoli provvedimenti vengano riformati, cioè bocciati dalle istanze giudicanti superiori, perché è la semplice possibilità del controllo che li rende legittimi, cioè giusti. Qual è, dunque, il problemaSupport authors and subscribe to content
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