Accade a poco a poco, senza che ce ne accorgiamo. In un primo momento, i suoi segni ci appaiono casuali e privi di collegamento; li attribuiamo a motivi diversi senza riuscire a comprendere a pieno la portata di quello che sta accadendo. Anche la percezione di noi stessi cambia e, all’improvviso, ci scopriamo a fare o a pensare cose che, fino a qualche tempo prima, ci sarebbero sembrate impossibili, o irragionevoli. Poi, finalmente, un giorno riusciamo a mettere ordine nei nostri pensieri; tutte le tessere del mosaico finiscono col prendere il proprio posto e ci restituiscono una nuova immagine di noi stessi, quella che per tanto tempo era rimasta nascosta dietro i veli delle “novità”. Siamo cambiati, siamo persone diverse: siamo divenuti “Cittadini di Atlantide”.
Atlantide, come molti sanno, è una terra mitica che, secondo la leggenda, sorgeva tra l’Europa e l’America e che, un giorno, finì con lo sprofondare sotto le acque dell’oceano (Atlantico) per motivi che, molto probabilmente, avevano a che fare con il riprovevole comportamento dei suoi abitanti. Per molti di noi, tuttavia, Atlantide è qualcosa di più: è una metafora, un “luogo dello spirito”, una nuova patria esistenziale alla quale finiamo con l’appartenere, spesso senza neanche rendercene conto.
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