Ho fatto uno sforzo: in 3 giorni ho letto “La società segreta degli eretici” di Ilaria Beltramme: 370 pagine molto descrittive dove non succede quasi nulla. Perciò ho capito tutto dei politici italiani, gli eretici d’oggi: saper sciorinare belle frasi, e basta, è un male comune.
Ho comprato questo malloppo della Newton Compton Editori perché sembra che la scrittrice abbia venduto in un mese 150 mila copie e quindi mi sono costretta a un atto di modestia arrivando fino all’ultima pagina. La copertina promette di svelare il segreto di Giordano Bruno, tra Santa Inquisizione, sette misteriose e libri perduti. A parte la trama quasi inesistente e che non sta in piedi, a parte la noia della narrazione che descrive bene particolari banali ma non l’emozione dell’iniziazione misterica, a parte il travisamento dei rosacroce, finalmente l’autrice a pag. 320 spiega chi fosse la dea Iside, la signora della Conoscenza che gli eretici perseguivano rischiando la morte sul rogo nel ‘600. Purtroppo l’ha incarnata nell’anziana Sophie, a capo di una fantomatica società segreta di decaduti dei egizi, che manda il giovane ignaro Prospero a fare un giro pericoloso in quel tempo per riportarle un libro, ma in verità per rapire Giordano Bruno e condurlo da lei al fine di far conoscere l’Amore salvifico all’umanità. Il giovane fallisce, viene dannato e l’umanità va verso l’apocalisse.
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