A Palermo, terra di mafia eccetera eccetera, due giorni fa è stata uccisa a coltellate Rosy Bonanno, giovane madre di 26 anni, sembra, davanti al figlio di due. La donna aveva denunciato sei volte l’ex convivente omicida per aggressioni e minacce di varia entità, frequenza, gravità. La famiglia della vittima consegna alle cronache, che presto dimenticheranno, una domanda disperata, impotente, ingenua, pura: “Dov’era la Legge?”. La Legge, la legalità, l’obbligatorietà dell’azione penale, la rapidità dei processi, il disinteresse, l’equidistanza, la nobiltà martire di Falcone e Borsellino acquisita per concorso. “La Legge”, ha risposto con lo stile e i contenuti che gli sono troppo frequentemente propri: arroganza appena mascherata da algido distacco burocratico, accidia da consorteria immune e protetta.
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