Burattinaio, Belfagor, Maestro Venerabile… Licio Gelli, capo di quella loggia massonica P2 scoperta ufficialmente il 17 marzo del 1981 a Castiglion Fibocchi nell’ambito di un’inchiesta della magistratura milanese sul bancarottiere Michele Sindona e il suo finto rapimento, è stato chiamato in mille modi… “Commendatore”, probabilmente mai, e del resto che lo fosse, probabilmente lo sapevano in pochi.
Curioso che gli sia stata data questa onorificenza. Gelli ha 94 anni suonati che trascorre nella quiete che gli assicura l’opulenta villa Wanda; perché gli sia stato conferito questo titolo, inferiore solo a quello di Grande Ufficiale d’Italia, e che risale ai vecchi ordini cavallereschi e monastici, ad commendam appunto, non saprei dirlo. Il titolo lo ha avuto nel 1966, quindici anni prima che scoppiasse il bubbone della P2. All’epoca il presidente della Repubblica, cui spetta conferire queste onorificenze, era il leader socialdemocratico Giuseppe Saragat. Gelli era, per i più, un signor nessuno, che però trafficava by partisan: con l’Argentina di Peron e la Romania di Ceaucescu, per dirne di due.
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